venerdì 23 dicembre 2011

sabato 5 novembre 2011

Alluvione

Ci giungono sconvolgenti immagini da questa nostra Italia dimenticata al suo destino idro-geologico, questa volta le immagini giungono da Genova, dalle Cinque Terre, dalla Garfagnana, terre che conosco abbastanza bene, in particolare le Cinque Terre. Ho percorso tante volte quei sentieri guardando la lama di luce del sole che percorreva il mare dall'orizzonte fino alle rive rocciose di quella terra, ho percorso tante volte sentieri che si snodavano fra vigneti e uliveti che offrivano lavoro duro e difficile a uomini che non volevano smettere di vivere quelle terre... andavo fra radure di farfalle e di fiori che ora non so come saranno, andavo fra casolari colorati e ben inseriti nel paesaggio che ora non so più se esistono ancora e, se esistono, in che condizioni siano. Voglio tornare al più presto su quei sentieri, per ritrovare tracce conosciute di vita e di passi, perchè il mio piccolo contributo vuole essere quello di portare quel poco di solidarietà che ci può essere in una traccia di presenza, per dire a quella terra che ameremo anche le sue ferite.

giovedì 27 ottobre 2011

Compleanno nel cielo

Appena svegliato ho cominciato a ripetermi che oggi è un giorno come un'altro, soliti rituali, solito caffelatte con brioches questa volta al cioccolato, solito pensiero su come impostare la mia giornata, il solito senso di assenza... e allora ho cominciato a pensare che anche quella era una cosa come sempre, anche quella mancanza ho voluto pensare che era la stessa di tutti i giorni, ma subito dopo ti accorgi che non è così. Ti accorgi che ci sono giorni dove l'animo umano ha bisogno di fermare il tempo per ricordare e allora l'ultimo sorriso sulla porta dell'ascensore, le ultime parole che ho potuto sentire, il suo saluto mentre andava via, il suo piumino nero diventano delle icone incancellabili. Piccole cose di una grande vita che diventano importanti solo perchè sono l'ultimo ricordo di un momento fermato nel tempo, gli ultimi respiri suoi che ho potuto cogliere. Ma la morte è solo un piccolo attimo di confine fra due vite diverse e quando parti c'è sempre qualcuno che aspetta e allora diventano grandi le parole di una cara amica, oggi è il suo "compleanno nel cielo" mi ha detto e là, nel luogo oltre i luoghi, ci sarà festa per ricordare un nuovo arrivo venuto a completare un nuovo disegno del quale per ora non possiamo vederne la forma. Ora guardo con più serenità a questo giorno, perchè le lacrime brilleranno di più nel loro viaggio incontrando una luce di speranza e sapendo che da qualche parte esiste una felicità per chi ci ha lasciato.

lunedì 6 giugno 2011

ACQUE

Acque chiare, acque lente e indolenti, acque di schiuma e acque spumeggianti di onde lenti e di corse folli, quanta acqua che riempie gli occhi di spade lucenti o di morbida carezza ad un dolore o a una emozione. Acqua limpida bevuta di sete o che scorre insinuandosi nelle pieghe dei corpi acqua che lava stanchezza ed affanni. Acqua che cade da un cielo rigonfio di tristezza cade su noi e su ogni nostro passo, cade sulla terra gonfiando pozzanghere e su lunghe file di macchine in attesa, cade sui giardini svegliando profumi d'erba e di rose, e cade sui nostri vestiti che ci si attaccano addosso in un abbraccio bagnato a volte di fresco a volte di freddo. Suona la sua musica sulla terra, sulle lamiere e sui tetti rotta da lampi sospesi nel cielo. Acqua spumeggiante che regala paura, acqua che rompe gli argini e va cercando una nuova strada per raggiungere il suo mare. Acqua che rispecchia il mondo, acqua di fantasia... piena di monti, di sole e di alberi forse è davvero quest’acqua lo specchio della nostra anima e quei monti riflessi, quel sole quegli alberi sono il riflesso del nostro mondo… oltre… E se un sasso scagliato dalla vita rompe quell‘incanto se le onde provocate sembrano dissolverlo cancellarlo… deformarlo… quel riflesso ritorna sempre come prima, luminoso e fatato specchio dell’anima e della mente… basta aspettare un attimo un raggio di sole e un cielo azzurro un fiore da contemplare due parole di una canzone o di un libro… basta che ti ricordi di te… basta un’attimo di quiete per i pensieri! Basta toccarla, berla, scriverci una strada che subito dopo scompare e ti accorgi che l'acqua è il centro del mondo ma non è di nessuno. Non è mia ne tua ne di chi la reclama, è solo di sè stessa ed è il centro di questo mondo confuso, instabile, misterioso e qualche volta bello che ci gira intorno e nel quale siamo immersi.

mercoledì 20 aprile 2011

In viaggio con Benigni...

Alcune sere fa, come in una delle tante sere in cui la televisione ha poco e niente da offrire, stavo guardando un dvd del "Tutto Dante" di Benigni. Trovo che questo lavoro di Benigni sia fantastico, ilare e commovente, profondo, Benigni dalla grande vastità della mente di Dante e del suo vissuto, ne ha tratto un'opera magnifica ed ha avuto la grande capacità di coinvolgerci fino nel profondo dell'anima... abbiamo sorriso, ma qualche volta ci siamo stretti idealmente con lui nella sensazione di timore accusata nel percorrere quei cerchi soprannaturali, di gioia e di tribolazione. Il pensiero mi è scappato su Eliana. Lei amava la Divina Commedia, ne era estimatrice e grande conoscitrice, ma questa versione di Benigni non l'ha mai vista. Non era il dispiacere che non potesse vederla,, io sono sicuro che era li con me e sua mamma e che ne godeva della visione assieme a noi. Sono sicuro che lei, loro, sono qui e sentono le nostre emozioni e capiscono le nostre azioni fino nel più profondo delle nostre motivazioni, anche in quelle che prima non potevano capire o sapere, qualche volta non apprezzano, ma di certo possono capire molto più di quanto lo potevano fare prima. Credo anche che oggi il loro metro di giudizio sia diverso e più ampio proprio perchè vedono nel fondo del nostro cuore. Era il non vedere i suoi occhi pieni di meraviglia e il non sentire il suo stupore e i suoi commenti, che mi mancava tanto. Penso sia bellissimo vedere degli occhi che si accendono davanti alla meraviglia, penso sia bellissimo un cuore che si gonfia di stupore e un cervello che si nutre dell'intelligenza che coglie fuori di lui... uno spettacolo davanti ad uno spettacolo che per questo andare e tornare di emozioni diventa ancora più bello. Per questo credo sia importante stare con persone che sanno cogliere il bello che abbiamo intorno... e viverle... viverle forte.

mercoledì 13 aprile 2011

Se il sogno vola via...

Esistono... sono i fantasmi della mente, sono voli del pensiero, sono un qualcosa che hai dentro e che urla per uscire, sono i passi di una nuova vita. Vola l'aquilone della mente, vola alto nel cielo, ma sai che tornerà, sempre, da chi non lo ha tenuto prigioniero e da chi gli ha regalato un sogno di libertà. Certi giorni sono anni certi anni sono momenti e il tempo che passa sono monete preziose come le stagioni ed i sorrisi, denari che van spesi con proprietà. Sognare aria e luce d'atmosfere che non riesci ad afferrare, nuvole che non prendono forma, terre lontane inarrivabili, visi e mani che oggi non puoi stringere e accarezzare per lasciarti sempre un sogno da fare, da afferrare... Tu sei tutto, tu sei molto, ma forse ora non sai la distanza fra i tuoi oggi e i tuoi domani, non sei paga del tuo gioco, ma non spaventarti, stai cercando la ragione stai cercando la passione stai cercando l'essenza della vita... e quando mi senti lontano, quando non mi trovi più, è il sogno che è volato via per ritrovarti e riscoprirti, tu sei sempre con te per riprenderlo quando torna e per ripartire insieme...

domenica 27 marzo 2011

Notte.... Silenzi...

Quanto silenzio in una casa di notte... quanta attesa per il sole che vedremo domani... strade addormentate che riposano la frenesia della vita... piccoli lampioni orgogliosi di essere ricordo di luce vera... dorme anche il vento, e la luna stende affettuosa la sua coperta... i pensieri salgono leggeri per non disturbare... luminosi sogni stanno colorando le pareti dei cuori... chissà se qualcuno è sveglio nel silenzio come me... mani piccole che si stringono a pugno, lasciandosi un dito da succhiare... occhi che non vogliono chiudersi e che guardano un immagine che sale dal pensiero... ricordi che affiorano alimentando nostalgie... nuove voglie di strade nuove... strade nuove per chi non mette la parola fine al destino... culla di buio che riposa la voglia di luce... passa un auto, chiacchiere veloci e festanti... silenzio che è tornato, un bicchiere d'acqua, spengo la luce... e che il sonno arrivi a poco a poco... buonanotte!

domenica 27 febbraio 2011

Un attimo di vita in un click

Un'attimo di vita fermato in un clic... un sorriso, una sorpresa, un sole o un pensiero che rimane fermo in quel fotogramma che per un attimo ha fermato la nostra vita... come ci vediamo ora dopo il tempo che è passato? Che è rimasto di quel momento lasciato sulla carta? Ci ritroviamo a pensare a quella distanza che separa questo oggi da quel ieri che ritorna nella memoria e spesso il pensiero corre al tempo trascorso e a quello che avremmo potuto o dovuto cambiare per poter trovare ancora oggi lo stesso momento, lo stesso sorriso, lo stesso... attimo! Le foto sono l'ideale distanza fra i nostri occhi e le stelle, fra quello che eravamo e quello che siamo diventati, sono lo specchio nel quale qualche volta non ci ritroviamo più la nostra immagine. Sarebbe bello poter fermare in un fotogramma l'attimo in cui realizziamo il nostro sogno di futuro...per poterlo sempre vedere davanti a noi, per non dimenticarcene mai, per inseguirlo sempre.

lunedì 14 febbraio 2011

San Valentino...

Quando arrivano questi giorni, sempre, mi viene una considerazione... che è sempre la stessa, per San Valentino o per tante altre ricorrenze simili o comunque di uguale genere. Sono feste comunque commerciali e poco d'altro, ma in quel poco c'è il pensiero della festa in essa stessa. Di quanto sia inutile, ma anche di quanto forse troverebbe una utilità in un più ampio respiro... e allora a me piace pensarla una giornata per gli innamorati di qualunque cosa, perchè per tutti c'è un amore e perchè c'è un amore, anche sbagliato o impossibile, per tutti. Che sia per la vita, per un sogno o per un'ideale, per un qualunque luogo che ci ha parlato o che ci sta chiamando, per un ricordo che non vogliamo mai perdere per strada, per una musica e per parole che qualcuno ha scritto per farle diventare nostre, per qualsiasi altra forma d'arte che ci sollevi un pò dalla nebbia dei giorni, per qualunque cosa di cui ci si possa innamorare o anche per chi è semplicemente innamorato dell'amore. A tutti quanti si ritrovano in queste parole... auguroni!

Amori...

Ci sono amori dimenticati nelle soffitte della vita, ci sono amori che non si cercano per la paura di perdersi, ci sono amori di sabbia che un'onda di marea travolge e stravolge. Ci sono amori che non si conoscono perchè sono sparsi in cielo, cercano una scia da seguire un suono da ascoltare, per trovarsi per esplodere. Ci sono amori che si parlano, che si ascoltano, che guardano uno stesso punto in cielo ed hanno una parola, da gridare a due voci. Ci sono amori che si salutano, un ciao dietro il vetro di una finestra, dietro una porta socchiusa, amori che non chiedono ma che danno ciò che promettono. Ci sono amori che hanno una lacrima dietro un sorriso, occhi da asciugare dai ricordi, amori che stringono il cuore e quando stringono fanno male. Amori nelle corsie di un'ospedale che chiedono un dolore uguale da capire, amori nelle pieghe della vita, così pieni, così forti ai quali non vorresti mai dire addio. C'è un termometro nel cuore, un termometro che spesso non guardiamo, la febbre di un dolore di un'amore che non ascoltiamo mai. Ma in questo universo di vite c'è un amore per tutti e tutti hanno un amore, nel dolore e nella gioia nelle persone invisibili, in chi lotta e in chi spera, in chi solleva una preghiera in un Dio che si sente solo quando è sera.

lunedì 7 febbraio 2011

Il tempo chi ce lo rende...

La luce di una lampada illumina le mie mani che cercano di correre sulla tastiera del mio pc...sono qui fermo in questo attimo che unisce tutto ciò che ho passato con tutto il mio futuro e mi accorgo che quello che è passato sembra racchiuso nel ricordo di un momento, davanti all'incognita dei giorni che verranno. Non tutto il nostro passato lo porteremo nel futuro, ma c'è un passato da tenere sempre con se, un passato dimenticato e un passato che non riusciamo a dimenticare. Nei fatti, nelle persone materiali e nelle cose che vivono con noi, nelle idee, nelle esperienze e nelle sofferenze...il passato è una certezza, un qualcosa di conosciuto che vive con noi anche nella scelta di dimenticarlo. Il tempo invece non ce lo rende più nessuno. Nessuno ci restituisce stagioni di vento sulla pelle, di risate e di corse di bambini... di prati verdi e di nevicate indimenticabili... volti e canzoni, poesie e libri mangiati o negati dalla fretta del vivere quotidiano. Stagioni di miti dimenticati, di amori e amicizie che hanno portato con sè lacrime e attimi di esaltazione creduta eterna. In questo attimo che unisce tutto ciò che ora è immobile nella memoria con quello che si muove nel divenire, senti il passato come un respiro rispetto al futuro che è tutto da vivere, ogni momento è il centro del nostro viaggio...un viaggio del quale non conosciamo la meta e la distanza fra quello che vedono gli occhi e quello che vedono il pensiero e il sogno...per questo bisogna aprire le braccia e accogliere il vento che ci soffia sulle strade della vita, per questo dobbiamo spalancare gli occhi per cogliere i mille colori che avranno ogni giorno nuove sfumature, per questo dobbiamo giuardare dritto in faccia chi ancora si offre di ricambiarci gli occhi. Perchè non ci sia mai un domani diventato usuale che un giorno faccia sentire inutile l'affanno dopo una corsa, che non faccia mai sentire senza uno scopo questo incespicare continuo nei nostri sogni di questa cosa che chiamiamo vita.

venerdì 21 gennaio 2011

La frontiera

Ciao a tutti... Alcuni giorni fa mi è successa una cosa che mi ha colpito... stavo accompagnando mio padre a fare una visita in un ospedale, me ne stavo in piedi nella sala d'attesa appunto in attesa che venisse il nostro turno, gironzolavo su e giù per il grosso atrio con tutte le sedie disposte ai lati, quando ho sentito una persona che diceva "vuole sedersi qui al mio posto?", rimbombava la voce fra le mura spoglie e mi sono guardato intorno, ero l'unico in piedi e mi sono reso conto che quell'offerta non poteva che essere rivolta a nessun altro fuori che a me... una signora non più giovanissima, ma sicuramente più giovane di me, vista la mia esitazione ha ripetuto la frase ancora con più convinzione. "vuole sedersi?". Sono rimasto molto sorpreso, era la prima volta che mi succedeva, di solito sono io a lasciare il mio posto a chi vedo più anziano di me. Ho rifiutato perchè in effetti non sentivo il bisogno di sedermi, forse lei aveva preso il mio gironzolare come un segno di disagio causato dall'essere in piedi, fose si era resa conto di essere seduta proprio a fianco della persona che stava con me, mio padre, in pratica omaggiava la mia età superiore alla sua con una gentilezza antica ma ancora tanto gradevole quando ne vieni in contatto. Ho rifiutato, ma ho capito che in effetti il tempo non si ferma in nessun posto, non si sarebbe di certo fermato in quella sala d'attesa dell'ospedale, avrebbe continuato a scandire il suo ritmo senza mai sentire l'età, sempre senza un cedimento o un riprendere fiato. Infondo siamo noi che camminiamo il tempo, il tempo si ripresenta sempre e quindi è come se lui fosse fermo e noi ci muoviamo dentro di lui... e sono andato avanti stando fermo in quella sala, sono andato avanti aspettando un segno, un suono, un sogno che mi portasse ancora a camminare, sono andato avanti e l'ho fatto senza muovere un passo in attesa di abbandonarmi alla strada quando avrei potuto tornare a percorrerla. Perchè el teemp l'è cum'è un matt cunt i sö canzon d'amuur, l'è cumè un matt che'l canta... Ma una canzòn l'è sempru una canzòn e me la mea la so a memoria e anca me vòo avanti a cantala... e speri che el teemp el dorma e che n'intant se n'acorgia mea... Un racconto reale, in effetti a pensarci stento a crederci, ma è una cosa che mi è realmente successa, una sensazione che sicuramente è stata amplificata da un particolare stato d'animo del momento, ma di certo credo che prima o poi, in un occasione o in un altra, succederà a tutti di provare una simile sensazione. E' come buttare un sasso in uno stagno, da dove cade il sasso nascono le onde che si susseguono allargandosi fino sulla riva, tante, tanto più è grande il sasso e una dopo l'altra... e volano moscerini e insetti vari, nel loro muoversi sembrano una nuvola che si forma improvvisamente, volano che sembrano impazziti e la nuvola cambia improvvisamente tante direzioni, hanno bisogno di un loro tempo per ritrovare la serenità, tempo che a loro sembrerà lunghissimo se confrontato al loro tempo di vita, poi lo stagno torna alla sua normalità, tutti lo sanno, anche le onde e gli insetti sanno che qualcosa è cambiato. Qualcosa che ha passato la frontiera, una delle tante, alcune fatte di piccole cose come quando al mattino devi superare la frontiera delle calde coperte del letto per uscire e offrirti al freddo che incontrerai nella tua stanza, come quando decidi di chiudere la scatola dei biscotti della colazione per tracciare il limite del tuo tanti o pochi, come quando decidi di chiudere la porta dietro di te e ti offri alla giornata di lavoro anzichè andare dove invece vorresti andare tu...altre grandi, come quando ti accorgi che la coda del tempo non riesci più a prenderla e ti senti sempre uno che rincorre la sua giovinezza, oppure come quando passi la frontiera di una serenità acquisita a fatica per ritrovarti con un nuovo dolore che sembra un sasso che colpisce un cuore di vetro mandandolo in frantumi, oppure, più semplicemente, con una nuova preoccupazione. E' come scoprire un altro te stesso un pò più distante da quello che sei stato fino ad un attimo prima... e te se dumandet: Ma perché adess ghè la fruntiera fra te e me. Ma perché adess ghè un mür in mezz ai pè... ma rimane una speranza, come tutti i muri anche questo cadrà e ritroveremo quel che siamo, con il sacco che abbiamo in spalla un pò più pesante, ma con la serenità che da il ritrovarsi ancora una volta in compagnia di sè stessi.